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Votiamo Filippo Penati !
di Paolo G. Confalonieri


Filippo Penati

Si sta chiudendo un triste quinquennio nel governo della Provincia di Milano, guidata dal duo Colli-Cocchiaro. E' dunque molto importante che Filippo Penati diventi il nuovo presidente e rimetta in moto un'amministrazione che, quanto meno, riporti l'istituzione Provincia a vivere. Non è vero che i politici sono tutti uguali. Oggi più che mai, alla Provincia, la principale discriminante fra centrodestra e centrosinistra è il senso delle istituzioni.
L'abbiamo visto proprio lì. L'episodio fondamentale che ha caratterizzato la gestione Colli-Cocchiaro è stata la tentata occupazione della società Milano-Mare (o, come meglio la conosciamo, Milano-Serravalle): la Colli, dopo un balletto di atti e il patto di ferro con l'imprenditore Marcellino Gavio è stata ad un certo momento nominata presidente di questa società, partecipata dalla stessa Provincia. Su questo atto di occupazione le è stato dichiarato guerra anche da parte dei politici della sua stessa area, primo fra tutti il comune di Milano, attraverso le prese di posizione, anche formali e giudiziarie, del sindaco Albertini e dell'assessore al Traffico Goggi. Perchè questa operazione della Colli? Personalmente ritengo che sia stato un tentativo per occupare una posizione per recedere dalla quale - alla vittoria del centrosinistra - avrebbe richiesto una buonuscita consistente. Alla faccia delle istituzioni.

E veniamo al candidato presidente del centrosinistra, Filippo Penati.
La campagna di Filippo è iniziata con un faticoso tour, per presentarsi agli elettori e raccogliere indicazioni per stendere il programma elettorale, che è poi arrivato. Bello in alcuni tratti, un po' scontato su altri. Ma è giusto così, alla fine tutte le campagne elettorali finiscono con il convergere. Ho molto apprezzato due aspetti:
1. uno prettamente istituzionale, a pag. 4 dell'elaborato, che recita: "...anche in virtù delle riforme costituzionali del 2001, le Province hanno acquisito nuove ed importanti competenze: politiche attive del lavoro, formazione, piani territoriali di coordinamento, politiche di sviluppo locale... Emerge lo spazio importante per le istituzioni provinciali, che possono fare della loro supposta debolezza un punto di forza per agire come soggetti coordinatori e facilitatori di processi di governance del territorio..."
2. traggo il secondo dalla pag. 26, laddove si parla di gestione della Mobilità. Si parla di "contribuire nel medio periodo a una decisa ristrutturazione del sistema di governance dell'offerta di infrastrutture e servizi di mobilità, con particolare riferimento al settore autostradale. il tema fondamentale è la separazione dei ruoli fra erogatori dei servizi, imprese pubbliche o private orientate all'efficienza, ed il ruolo gestionale, che deve essere pubblico, ma con elevate capacità tecniche, e sottratto all'interferenza diretta dei decisori politici".
Ma attento, Filippo! Il programma dovrà essere attuato e sarà fondamentale saperlo tenere aggiornato perché sappiamo tutti che quello che proponi adesso dovrà passare al vaglio stretto del consenso delle forze politiche e sarà soggetto ad infinite turbative che il contesto del giorno-per-giorno porterà. Noi a Monza ne sappiamo qualcosa perché questa continua revisione non abbiamo saputo attuarla e ne stiamo già pagando le conseguenze.

Ora, Filippo, tu devi vincere e noi dobbiamo fare la nostra parte, invitando quanti più possiamo ad andare a votare e votare per te. Fu per una manciata di voti che Livio Tamberi, uomo saggio e capace, lasciò il posto al più triste duetto della storia della Provincia di Milano.

Paolo G. Confalonieri

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di giugno de l'ARENGARIO stampato in occasione delle prossime elezioni


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  7 giugno 2004